Guido Ceronetti su La Stampa dellí11/04/01 a pagina 25., 11 aprile 2001
"Se mi fossi trovato a New York la sera del 30 ottobre 1938, in ascolto della locale radio CBS, avrei vissuto insieme a moltissimi altri un memorabile panico: la voce eccezionale di Orson Welles annunciava drammaticamente una invasione armata di marziani, ne dava notizia a intervalli calcolati come bollettini di guerra
"Se mi fossi trovato a New York la sera del 30 ottobre 1938, in ascolto della locale radio CBS, avrei vissuto insieme a moltissimi altri un memorabile panico: la voce eccezionale di Orson Welles annunciava drammaticamente una invasione armata di marziani, ne dava notizia a intervalli calcolati come bollettini di guerra. Mezza New York ci credette, saturata già di veleni d’ogni tipo l’anima collettiva crollò miserabilmente, quella celebre andata in onda della "Guerra dei mondi", capolavoro di H. G. Welles, provocò addirittura dei morti e fece accorrere le ambulanze. Il terribile Orson aveva imparato a servirsi del mezzo radiofonico come si deve. E Hitler, in un suo apposito Manuale per l’uso della radio, scriveva che senza altoparlanti ("Lautsprecher") montati su camion, lui e i suoi nazi non avrebbero conquistato la Germania" (Guido Ceronetti).