la Repubblica del 20/4/2001 a pagina 13., 20 aprile 2001
Cambiamenti introdotti con il Concilio Vaticano II: la messa deve essere celebrata nelle lingue nazionali e non più soltanto in latino; l’altare deve essere rivolto verso il popolo e il prete guarda verso i fedeli
Cambiamenti introdotti con il Concilio Vaticano II: la messa deve essere celebrata nelle lingue nazionali e non più soltanto in latino; l’altare deve essere rivolto verso il popolo e il prete guarda verso i fedeli. Il rito non è più un "dialogo" tra Dio e il sacerdote, ma è celebrato insieme al popolo. Invece dei canti gregoriani, può essere suonata musica contemporanea in lingua nazionale a più strumenti. I paramenti sacri diventano più semplici. Si apre il dialogo con le altre religioni e cade l’accusa di deicidio nei confronti degli ebrei. Dopo il Concilio, la Chiesa non è più rappresentata solo dal clero, ma da tutto il popolo dei consacrati e dei laici fedeli. Sono tutti ammessi alla lettura della Bibbia, vengono varate le conferenze episcopali e i sinodi continentali; il parroco è affiancato dai consigli parrocchiali dove accedono anche laici e personale specializzato. I religiosi possono non indossare soltanto la tonaca: entra in vigore il clergyman e, successivamente, i vestiti borghesi.