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 2001  aprile 25 Mercoledì calendario

Nel 1625, re Gustavo II Adolfo di Svezia commissionò all’olandese Henryk Hybertson la costruzione di un potente vascello da guerra al quale avrebbe dato il nome della sua dinastia, Vasa

Nel 1625, re Gustavo II Adolfo di Svezia commissionò all’olandese Henryk Hybertson la costruzione di un potente vascello da guerra al quale avrebbe dato il nome della sua dinastia, Vasa. Per realizzarlo, nei boschi reali furono abbattute mille querce. Nel cantiere di Skeppsàrden, quattrocento uomini lavorarono per più di due anni. Il Vasa risultò alto cinquantadue metri, lungo sessantanove, largo quasi dodici. Era armato con sessantaquattro cannoni e finemente decorato con sculture che raffiguravano fasci di cereali (la parola «vasa» ha anche questo significato) e leoni (uno dei simboli del re). La polena era a forma di leone, i fianchi decorati con i bassorilievi di diciannove imperatori romani a partire da Tiberio. Le sculture erano policrome, con barba, baffi e capelli dorati. C’erano anche altre statue, ispirate all’Antico Testamento, alla mitologia greca, alle Metamorfosi di Ovidio e a personaggi svedesi come l’uomo selvaggio delle foreste. A poppa, un ritratto del re all’età di diciassette anni, nel giorno dell’incoronazione (1611). Il boccaporto per il cannone era dipinto di rosso e aveva al centro un leone giallo. La chiglia era bianca, riempita di sassi e altro materiale pesante in grado di bilanciare il peso dei cannoni disposti sui ponti. C’erano quaranta ancore. Il vascello poteva ospitare fino a quattrocentocinquanta persone, ma il giorno del varo (10 agosto 1628) ne trasportò centoquarantacinque, capitanate da Sofring Hansson. Il primo viaggio avrebbe dovuto portarlo in Prussia, dove si trovava il re in quel periodo. Il giorno del varo si alzarono quattro delle dieci vele e i cannoni spararono in segno di saluto. Superata l’isola di Kastellholmen, la nave si chinò su un fianco e, all’altezza di Beckholmen, colò a picco, dopo appena 1.300 metri di navigazione. Morirono in cinquanta. Il re apprese la notizia solo due settimane dopo, fece aprire un’inchiesta e arrestare il capitano. Questi, però, venne rilasciato non appena si scoprirono le cause dell’affondamento, causato dalle dimensioni della nave, inadatte alla navigazione.