Daniela Monti sul Corriere della Sera del 19/04/01 a pagina 20., 19 aprile 2001
Secondo la Sthapataya Veda, l’archittettura basata su antichi principi vedici, una casa in armonia con le leggi della natura favorisce la felicità e il benessere di chi la abita
Secondo la Sthapataya Veda, l’archittettura basata su antichi principi vedici, una casa in armonia con le leggi della natura favorisce la felicità e il benessere di chi la abita. L’architetto-guru decide il giorno in cui cominciare la costruzione in base a complicatissimi calcoli incentrati sulla data di nascita dei proprietari. Il terreno non deve pendere verso sud né verso ovest. L’ingresso, la cucina e la sala di meditazione devono essere orientati a est. Il nucleo della casa è il «brahmasthan», che può essere occupato solo da piante o da una fontana. Il tetto deve avere un’apertura per poter vedere il cielo. Fondamentale anche l’orientamento dei mobili: fornelli, scrivania, divano e testata del letto devono essere rivolti a est. E’ consentito solo l’utilizzo di materiali naturali per colorare pareti e soffitti. La cucina e la sala da pranzo vanno dipinte di giallo (il giallo favorisce la digestione), la stanza da letto di azzurro o di rosa. All’interno tanti libri e poche cianfrusaglie, per «fondere l’intelligenza individuale con la vita e l’intelligenza cosmica, ristabilendo l’equilibrio perfetto fra individuo e universo, in una sorta di paradiso sulla terra».