La Stampa del 18/04/01 a pagina 11., 18 aprile 2001
Parolacce al cinema e in Tv I precedenti in Tv, dopo quello di Cesare Zavattini: Francesco Guccini è costretto a censurare la canzone "L’avvelenata" perché contiene la parola "cazzo"
Parolacce al cinema e in Tv I precedenti in Tv, dopo quello di Cesare Zavattini: Francesco Guccini è costretto a censurare la canzone "L’avvelenata" perché contiene la parola "cazzo". Paolo Pietrangeli, regista, nel 1977 dirige il film "Porci con le ali", tratto dall’omonimo romanzo di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice. All’inizio del film la parola "cazzo" viene pronunciata più volte. Leopoldo Mastelloni, nel corso della trasmissione "Blitz" (1984) pronuncia la prima bestemmia televisiva. Sarà condannato per turpiloquio ed esiliato dal video. Carmelo Bene a "Mixer Cultura" (1988) apostrofa il critico Guido Davico Bonino dandogli della "faccia di cazzo". Vittorio Sgarbi al "Maurizio Costanzo show" definisce "stronza" la preside di un liceo. Roberto Benigni, ospite di Raffaella Carrà a "Fantastico" (1991), tiene una lezione in cui chiama l’organo genitale maschile in tutti i modi immaginabili nelle cento lingue dialettali italiane. Patrizio Roversi e Syusy Blady intitolano "Cazzate a babordo" una puntata del loro programma "Turisti per caso" (1996). Daniele Luttazzi, poche settimane fa, nel corso di "Satyricon" definisce l’Italia "un Paese di merda".