Serena Zoli sul Corriere della Sera del 24/04/01 a pagina 35., 24 aprile 2001
Nel libro "Imitando Didone" di Domenico De Maio e Maria Cristina Bolla si ricostruiscono ottantuno suicidi di personaggi famosi e non
Nel libro "Imitando Didone" di Domenico De Maio e Maria Cristina Bolla si ricostruiscono ottantuno suicidi di personaggi famosi e non. I protagonisti sono catalogati secondo il mezzo usato per uccidersi. Dagli esempi risulta che si muore molto male impiccandosi: «E’ una morte lenta, dolorosissima, un’agonia che può durare decine di minuti. Ne fa fede la testimonianza dei più celebri boia (Berry, Marwood, Coffrey, Duff), che, si intuisce, se potessero sconsiglierebbero l’impiccagione, almeno in usi non professionali. Eppure, degli 83 modi per farsi fuori conosciuti (li ha contati l’Organizzazione mondiale della sanità) è proprio questo il più usato in Italia. Se ne astenevano, invece, gli antichi romani, ritenendolo un sistema infamante, adatto al più alle classi inferiori, e mai comminabile quale pena capitale a una vergine. Però ci fu un giudice, forse male informato (si cita da Montaigne), che lo fece, mettendo negli intoppi il carnefice: il quale si tolse d’imbarazzo violentando la condannata prima dell’esecuzione. Quando si dice l’efficienza e l’attitudine problem solving» (Serena Zoli).