Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 01/05/01 a pagina 33., 1 maggio 2001
«Mi piace scrivere su un tavolo sgombro, senza cose che disturbino. Tengo in ordine le penne, le matite e vuoto spesso il posacenere
«Mi piace scrivere su un tavolo sgombro, senza cose che disturbino. Tengo in ordine le penne, le matite e vuoto spesso il posacenere. Scrivo preferibilmente la mattina presto o la sera tardi, ma non ho una disciplina o una routine: dipende anche da dove sono, se a Roma o in campagna». «Non ho mai imparato a usare il computer: "Il nespolo" l’ho scritto tutto a mano, lentamente. Con la macchina da scrivere vado più veloce, ma non era adatta a un diario come questo». «Uso il lapis, che non sporca, e una gomma per cancellare. La carta dev’essere di buona qualità. Preferisco i quaderni con la copertina solida e i fogli che si possono strappare facilmente. Copio a macchina, rileggo, e lavoro molto di lima, facendo tre o quattro stesure successive. Intanto ascolto musica a volume bassissimo. Non ho portafortuna (perché dovrei?) ma quando scrivo sono concentratissimo, isolato dal mondo per due o tre ore» (Luigi Pintor).