Roberto Antonini, 2 maggio 2001
comunque improbabile che dei cari giovani (buoni davvero e generosi), i loro adorati cani, una manciata di case occupate e qualche pietra (usata male e poco) possano bloccare il Fondo Monetario Internazionale o i cantieri dell’Alta Velocità
comunque improbabile che dei cari giovani (buoni davvero e generosi), i loro adorati cani, una manciata di case occupate e qualche pietra (usata male e poco) possano bloccare il Fondo Monetario Internazionale o i cantieri dell’Alta Velocità. La sovversione degli squatters ha una cifra più estetica che politica, più giocosa che rivoluzionaria, ricorda più il gesto artistico che quello militare. Non è certamente una richiesta d’aiuto. Gli squatters non vogliono aiuto da nessuno e non hanno bisogno di mediazioni. Vogliono vivere come pare a loro e accettano anche il fatto che poi si finisca in galera: in fondo sfuggire alla repressione poliziesca è qualcosa che può tenere occupata una vita e che aiuta a non sentire la noia.