Roberto Antonini, 2 maggio 2001
Si potrebbe dire che l’insensatezza della vita sia la ragione principale dei loro gesti: salvare quattro boschi spelacchiati non serve a cambiare il mondo e dentro di sè lo squatter lo sa, ma perché non prendersi la libertà di farlo ugualmente? Perché non esercitare questa sorta di ”diritto di resistenza” contro la propria vita, perché non annullarsi nell’etica del barbone e provare (o cercare di provare) quello che sentirono gli uomini e le donne della Comune o gli indios dell’Amazzonia? Chi può impedirglielo? Chi può impedirgli di farsi del male (o del bene, chi può dirlo?) se l’hanno deciso? D’altro canto se il cittadino modello esce dal circuito ”produci-consuma-crepa” lo fa in maniera molto più dirompente per se stesso e per gli altri
Si potrebbe dire che l’insensatezza della vita sia la ragione principale dei loro gesti: salvare quattro boschi spelacchiati non serve a cambiare il mondo e dentro di sè lo squatter lo sa, ma perché non prendersi la libertà di farlo ugualmente? Perché non esercitare questa sorta di ”diritto di resistenza” contro la propria vita, perché non annullarsi nell’etica del barbone e provare (o cercare di provare) quello che sentirono gli uomini e le donne della Comune o gli indios dell’Amazzonia? Chi può impedirglielo? Chi può impedirgli di farsi del male (o del bene, chi può dirlo?) se l’hanno deciso? D’altro canto se il cittadino modello esce dal circuito ”produci-consuma-crepa” lo fa in maniera molto più dirompente per se stesso e per gli altri. Sarà meglio un gruppo di straccioni illusi pieni di cani e anellini o il figlio modello di famiglia ricca di Cadrezzate - Varese che prende a fucilate in faccia mamma-papà-fratello o del benzinaio che innaffia di benzina figli e moglie e fa cadere il cerino acceso?