Antonio Ferrari sul Corriere della Sera del 01/05/01 a pagina 12., 1 maggio 2001
In Grecia esiste una setta detta dei «vecchi calendaristi»: è nata nel 1924, in seguito alla decisione del Patriarca di Costantinopoli di adottare il calendario gregoriano in sostituzione di quello giuliano
In Grecia esiste una setta detta dei «vecchi calendaristi»: è nata nel 1924, in seguito alla decisione del Patriarca di Costantinopoli di adottare il calendario gregoriano in sostituzione di quello giuliano. L’antico calendario giuliano risale al 45 a. C. e prende il nome da Giulio Cesare; quello gregoriano, invece, fu adottato da Gregorio XIII nel 1582, per correggere i dieci giorni di scarto tra la durata di quello giuliano e quella dell’anno "reale". Nel 1593, il Patriarca di Costantinopoli decise di ignorare la riforma del calendario proposta dal Papa e, da allora, cattolici e ortodossi iniziarono a festeggiare in date diverse ricorrenze come il Natale (25 dicembre gli uni e 7 gennaio gli altri) e la Pasqua (in data oscillante i primi e il 21 marzo - in concomitanza con l’equinozio di primavera - gli ortodossi). Nel 1923, il Patriarca di Costantinopoli optò per un’adozione parziale del calendario gregoriano, e nel 1924 la Grecia divenne l’unico paese ortodosso a celebrare il Natale il 25 dicembre, come i cattolici. La decisione venne vista come un tradimento da parte delle fasce più oltranziste dell’ortodossia greca, che si riunirono in una confederazione di sette, con chiese proprie dove vengono sepolti gli affiliati, i vescovi, i monaci e i fedeli.