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 2001  febbraio 10 Sabato calendario

Tre studiosi dell’invecchiamento umano, Jay Olshansky, Bruce Carnes e Robert Butler, hanno provato a immaginare come dovrebbe essere strutturato il corpo umano per poter resistere all’invecchiamento

Tre studiosi dell’invecchiamento umano, Jay Olshansky, Bruce Carnes e Robert Butler, hanno provato a immaginare come dovrebbe essere strutturato il corpo umano per poter resistere all’invecchiamento. Il risultato è un essere a metà tra l’elfo e lo gnomo. L’uomo centenario sarebbe: più basso e col dorso proteso in avanti (per ridurre la pressione sulle vertebre); con le vertebre del collo più larghe (per controbilanciare la posizione del busto); con ossa e massa muscolare più grandi (per fronteggiare meglio la decalcificazione tipica dell’invecchiamento e attutire meglio i traumi); più grasso; con ginocchia ripiegate all’indietro, per contrastare l’usura delle articolazioni. Le caratteristiche anatomiche da correggere sarebbero prevalentemente legate all’andatura eretta, causa di molti problemi tipici dell’invecchiamento. L’attuale struttura del corpo umano è il risultato di una selezione che aveva nella riproduzione il suo scopo principale. Per questo motivo, ossa e muscoli comincerebbero ad invecchiare al termine dell’età riproduttiva.