Pietro Citati su la Repubblica del 25/02/01 a pagina 34-35., 25 febbraio 2001
«All’età di 80 anni, Wolfgang Goethe affermava di non sentirsi più un individuo particolare al quale il destino aveva imposto di vivere una volta sola
«All’età di 80 anni, Wolfgang Goethe affermava di non sentirsi più un individuo particolare al quale il destino aveva imposto di vivere una volta sola. Si sentiva un essere sovrapersonale, una figura mitica. Mentre ascoltava i suoi visitatori o il tedioso rumore delle carrozze di Weimar, abitava con una parte di sé in tutti i punti del tempo e dello spazio: nella rocca di Sparta micenea, tra le pietre del deserto di Palestina, nella Baghdad dei Califfi. Mille altre esistenze, che forse aveva sfiorato in sogno, rinascevano nella sua: le parole di Omero e di Hafez, i miti di Platone, la fantasia di Ovidio e di Cagliostro. Qualche volta gli sembrava che la sua vita fosse ”diventata triplice, quadruplice”: infinitamente molteplice».