Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  maggio 03 Giovedì calendario

«Pitagora nacque a Samo nel VI secolo avanti Cristo e viaggiò per vent’anni tra egiziani e babilonesi impadronendosi di tutte le formule matematiche allora conosciute

«Pitagora nacque a Samo nel VI secolo avanti Cristo e viaggiò per vent’anni tra egiziani e babilonesi impadronendosi di tutte le formule matematiche allora conosciute. Tornato a Samo, rifiutò l’invito del tiranno Policrate di unirsi alla sua corte e si ritirò invece in un angolo sperduto dell’isola. Ma aveva bisogno di insegnare e pagò perciò tre oboli a lezione a un giovane che lo stesse ad ascoltare. L’identità di costui non è nota, ma potrebbe chiamarsi anche lui Pitagora ed esser quello che suggerì agli atleti delle Olimpiadi di mangiar carne per avere più possibilità di vittoria. Questo giovane allievo, a quanto si racconta, non aveva sulle prime voglia di apprendere. Ma, di lezione in lezione, sembrava appassionarsi e a un certo punto Pitagora gli disse che, se voleva continuare a imparare, doveva pagare. L’allievo accettò e si considera questo episodio come l’inizio della scuola di Samo, detta Il Semicerchio. Pitagora vi predicava anche idee di uguaglianza sociale e questo lo mise in cattiva luce con Policrate. Dovette perciò partire e, raggiunta Crotone, fu preso sotto la protezione di Milone, l’uomo più ricco della città e il più robusto del suo tempo (aveva vinto dodici volte i Giochi Olimpici e quelli Pitici). Milone mise a sua disposizione una parte della sua casa e Pitagora vi fondò la sua scuola, che fu detta Sodalizio. Chi entrava nel Sodalizio doveva versare nel fondo comune tutti i propri beni materiali, ma se avesse lasciato il Sodalizio sarebbe stato liquidato con il doppio e con una targa in memoria. Gli adepti erano seicento, tra questi molte donne, tra queste anche Teano, figlia di Milone, che poi Pitagora sposò. Obbligo assoluto per tutti gli adepti: la segretezza. Dopo la morte di Pitagora, un membro del Sodalizio che aveva rivelato all’esterno la scoperta del dodecaedro venne annegato».