Vittorio Zucconi su la Repubblica del 1/5/2001 a pagina 11., 1 maggio 2001
In quarantotto grandi città degli Stati Uniti (tra cui Los Angeles, Detroit, Chicago, New York, Washington, Dallas e Boston) la maggioranza dei cittadini non è più costituita da bianchi
In quarantotto grandi città degli Stati Uniti (tra cui Los Angeles, Detroit, Chicago, New York, Washington, Dallas e Boston) la maggioranza dei cittadini non è più costituita da bianchi. Negli ultimi dieci anni, le città americane hanno assorbito quasi quattro milioni di ispanici e nella sola Chicago sono arrivati duecentottantamila abitanti da Asia e America Latina; la tendenza, inoltre, è accelerata dal fatto che numerosi bianchi fuggono dalla città per andare a vivere nei sobborghi. A Atlanta vengono assunti insegnanti bilingui per le scuole elementari, dove moltissimi bambini non parlano inglese; a Los Angeles, Antonio Villaraigosa, di origine messicana, ha vinto le selezioni primarie per diventare sindaco, mentre il primo cittadino di Silver City (popolata da numerosi messicani) ha invitato David Duke, leader della destra razzista e già membro del Ku Klux Klan, a «trovare una soluzione e disinfestare la città».