Maria Teresa Martinego su La Stampa del 04/05/01 a pagina 16; anche sul Corriere della Sera del 04/05/01 a pagina 17., 4 maggio 2001
Esaminando per la prima volta allo scanner il retro della Sindone, alcuni ricercatori hanno trovato macchie di sangue ma nessuna traccia dell’immagine
Esaminando per la prima volta allo scanner il retro della Sindone, alcuni ricercatori hanno trovato macchie di sangue ma nessuna traccia dell’immagine. Secondo monsignor Giuseppe Ghiberti, questo dimostra l’infondatezza della vecchia ipotesi secondo la quale l’immagine della Sindone si sarebbe formata per combustione (cioè si sarebbe impressa sulla tela, come fosse un ferro da stiro, perché il corpo fu esposto a una fonte di intenso calore): «Le simulazioni hanno dimostrato che in questo modo l’immagine avrebbe dovuto essere visibile anche sul retro del lenzuolo». La parte posteriore del telo non era visibile dal 1534, quando le suore clarisse rattopparono con una fodera di lino i buchi causati due anni prima dall’incendio di Chambery. Nel 1978 si tentò di introdurre tra la Sindone e la fodera una sonda in fibre ottiche, ma il risultato fu deludente. Stavolta, grazie a uno scanner appiattito, è stata fotografata in bianco e nero tutta la striscia centrale: si vede il sangue (le ferite a piedi, mani, gambe, braccia) ma non la figura umana.