Vanessa Cinicia, 4 maggio 2001
Dal 3 gennaio i 13 mila abitanti di Ivangorod, cittadina russa dell’estremo Nord, al confine con l’Estonia, sono senza acqua corrente
Dal 3 gennaio i 13 mila abitanti di Ivangorod, cittadina russa dell’estremo Nord, al confine con l’Estonia, sono senza acqua corrente. A tagliarla è stata la cittadina estone di Narva, da cui è separata proprio dall’omonimo fiume. Ivangorod non pagava la bolletta da troppo tempo (gli arretrati ammontano a un milione di dollari). Dalla Seconda guerra mondiale al 1991 le due municipalità facevano parte della repubblica socialista sovietica di Estonia, e dividevano fraternamente lo stesso acquedotto. Quando l’Urss si è sciolta Narva è rimasta con l’antica capitale Tallin, Ivangorod è passata con Mosca, ma ha continuato a ricevere dai vicini il 25 per cento del proprio fabbisogno idrico. Anatoly Potapov, sindaco di Ivangorod: «Per rifornirci di acqua potabile ci sono sorgenti a sufficienza. Ma la città non ha un impianto per convogliare e trattare le acque di scarico e i rifiuti organici. Quindi i miei concittadini saranno costretti a gettare i rifiuti direttamente nel fiume Narva».