Giulio Benedetti, "Corriere della sera", 4 maggio 2001, pag. 14; Anna Maria Sersale, "Il Messaggero", 4 maggio 2001, pag. 9, 4 maggio 2001
Risultati di un’inchiesta condotta dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione su 650 diciottenni sottoposti alla visita di leva
Risultati di un’inchiesta condotta dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione su 650 diciottenni sottoposti alla visita di leva. Tra i giovani con licenza media, solo 38 su cento capiscono cosa vuol dire "a domicilio", la parola "remunerativo" è compresa dal 45.5 per cento, "causale" dal 15 per cento. Tra i giovani con licenza elementare, le percentuali scendono a 22.7 per "remunerativo", 16.7 per "a domicilio" e 5.6 per "causale". Molti dei giovani intervistati non hanno capito il senso di un breve articolo di giornale che parlava di un venditore di automobili (parola meno compresa: "accessorio"). L’analfatismo dei giovani potrebbe essere un effetto del lavoro minorile: in Italia un ragazzo su cinque comincia a lavorare tra i sei i quattordici anni, prima di aver terminato la scuola dell’obbligo. Altro dato: in Italia i diciottenni sono 665.411, di questi 220.653 hanno lasciato precocemente la scuola (il 56 per cento sono maschi, il 44 per cento femmine). Le eprcentuali più alte di diciotrtenni non scolarizzati sono in campania (16 per cento), in Lombardia (14,5), in Sicilia (13,9).