Alessandra Farkas sul Corriere della Sera del 8/5/2001 pagina 13., 8 maggio 2001
Stufa di essere trattata a pesci in faccia da registi e produttori hollywoodiani "troppo di sinistra" e "poco obbiettivi", la Cia ha aperto per la prima volta il proprio quartier generale di Langley al network Cbs che girerà la fiction The Agency, tutta dedicata al lato umano delle spie (problemi di figli e divorzi, bollette da pagare, malattie)
Stufa di essere trattata a pesci in faccia da registi e produttori hollywoodiani "troppo di sinistra" e "poco obbiettivi", la Cia ha aperto per la prima volta il proprio quartier generale di Langley al network Cbs che girerà la fiction The Agency, tutta dedicata al lato umano delle spie (problemi di figli e divorzi, bollette da pagare, malattie). L’idea è stata del direttore George Tenet: costui, ansioso di giustificare i trenta miliardi di budget annui della Cia di fronte all’opinione pubblica sempre più scettica (non c’è più un vero nemico nazionale come un tempo la Russia), ha preteso di lavorare solo con registi e scrittori "intenzionati a parlar bene di noi", ha voluto che i suoi uomini collaborassero alla stesura dei copioni, e ha creato un "addetto ai rapporti con Hollywood". Molti criticano la fiction definendola "uno spot pubblicitario che nulla a che vedere con la tarsparenza", ma già negli anni Cinquanta J. Edgar Hoover, allora capo dell’Fbi, curava personalmente la sceneggaitura della popolarissima serie tv "Fbi", mentre il Pentagono è sempre stato generoso nel prestare aerei, elicotteri e persino truppe ai registi, da "Top Gun" a "Caccia all’ottobre rosso".