Piero Colaprico, la Repubblica 11/04/1999, 11 aprile 1999
Secondo il sociologo Massimo Introvigne i satanisti italiani adulti e organizzati sono circa 700 (loro dicono di essere ventimila)
Secondo il sociologo Massimo Introvigne i satanisti italiani adulti e organizzati sono circa 700 (loro dicono di essere ventimila). Tra questi, il conte Ophiel, capelli lunghi neri, occhialini con montatura nera, livrea nera da guru chiusa al collo da un grosso medaglione a forma di stella chiamata dagli adepti pentacolo (con la punta verso l’alto indica la magia nera, con la punta verso il basso Satana), una Mercedes scura con diavoli rossi sulle fiancate, cieli blu attraversati da lampi sul tettuccio, labbra rosa dischiuse sul cofano. Il conte, da vent’anni in mezzo a cimiteri e riti pagani, dice di essere l’unico italiano accettato nella più influente setta demoniaca mondiale, quella americana di Anton Szantor Lavey, morto l’anno scorso, autore della ”contro-bibbia”, best-seller dell’occulto con 22 milioni di copie vendute, e si dichiara esperto in «bestemmiature»: «Lei ha un nemico o qualcuno che le sta antipatico? Bene, allora lo bestemmiamo. Io mi riunisco con i miei, siamo venti, ci concentriamo e poi lancio l’energia. Gli possiamo far perdere il lavoro. O forse avere un incidente stradale, è meglio? Sa, io ho un nome per via dei risultati raggiunti». Ophiel sbeffeggia Cristo e il Vaticano, parla di accoppiamenti in pubblico, di filtri con sperma e mestruo e di seguaci del diavolo che devastano le chiese e vanno a rubare nei cimiteri: «Li ho conosciuti: bevono e si drogano, ma non sono niente, fanno solo cose inutili [...] Anch’io vado nei cimiteri, anzi, fuori, dentro sarebbe reato. Ci vado a scaricare le energie. Ho celebrato una cinquantina di battesimi. Sono giuramenti di parole, chi è già maggiorenne promette di fare alcune cose e non farne altre. ”Voglio Satana”, questa è la sintesi, e così resta legato per l’eternità. Non va in giro, dopo, a fare il pentito, si ritroverebbe contro i vivi e i morti...».