Francesco Merlo, Sette n. 15/99, 8 maggio 2001
Dal ’600 fino alla vigilia della prima guerra mondiale l’aristocrazia borbonica nelle camere da letto e durante i ricevimenti usava la piritera: beccuccio lungo venti centimetri, in oro, a forma d’uccello, con lavorazioni a smalto, che infilato nell’ano trasformava il soffio petale in canto d’uccello
Dal ’600 fino alla vigilia della prima guerra mondiale l’aristocrazia borbonica nelle camere da letto e durante i ricevimenti usava la piritera: beccuccio lungo venti centimetri, in oro, a forma d’uccello, con lavorazioni a smalto, che infilato nell’ano trasformava il soffio petale in canto d’uccello.