Federico Rampini, la Repubblica 21/04/1999, 21 aprile 1999
«Nulla vieta agli azionisti del nocciolo duro di aderire all’Opa, vendendo le proprie quote alla luce del sole
«Nulla vieta agli azionisti del nocciolo duro di aderire all’Opa, vendendo le proprie quote alla luce del sole. Nel caso lo facciano tutti, incasserebbero 5.000 miliardi in contanti, più azioni e obbligazioni Tecnost per un valore virtuale di altri 3.000 miliardi [...] Questo capitale potrebbe essere reinvestito nella Tecnost oppure in Olivetti. Un’altra ipotesi è che i soci del nocciolo apportino direttamente le proprie Telecom diventando azionisti Olivetti. Il nocciolo si ricostituirebbe dentro l’azienda di Ivrea, fino a un massimo del 30% del capitale. A comandare in Olivetti sarebbero gli Agnelli, le Generali, Mediobanca e Lehman, a cui potrebbero aggiungersi altre banche italiane. Nel finale a sorpresa il nocciolo duro di Telecom sarebbe il vero padrone di Colaninno, che di capitali suoi ne ha ben pochi».