Giuseppina Manin sul Corriere della Sera del 07/05/01 a pagina 29., 7 maggio 2001
Durante la lavorazione di "Monsieur Verdoux" di Chaplin, il direttore dell’Amministrazione del Codice di autocensura, Joseph Breen, sollevò grossi problemi
Durante la lavorazione di "Monsieur Verdoux" di Chaplin, il direttore dell’Amministrazione del Codice di autocensura, Joseph Breen, sollevò grossi problemi. A infastidirlo era soprattutto la dichiarazione fatta da Verdoux al processo: «Se uno ammazza una persona è un criminale, se ne ammazza milioni è un eroe. Le grandi cifre santificano tutto». Secondo Breen, la battuta rischiava di «rendere poco chiara la differenza tra bene e male». Polemica la risposta di Chaplin: «Dubito che chiunque, compresi i responsabili del Codice di Produzione, possano determinare esattamente cos’è bene e cos’è male». Quattro i punti fondamentali da modificare secondo i censori: «Che la commedia degli omicidi di Verdoux non risulti una trasgressione così oltraggiosa dell’ordine morale, che la storia abbia lo sgradevole sapore del sesso illecito, che il personaggio della ragazza, una prostituta, riesca a prosperare materialmente grazie al suo mestiere, che Verdoux usi tocchi blasfemi nei confronti di Dio». Alla fine il regista dovette accettare qualche accomodamento: la prostituta in carriera divenne una semplice emarginata e i «my God» usati in modo «poco reverenziale» sparirono insieme ad alcune allusioni sessuali. Fu censurata anche la risposta di Verdoux al figlio che gli chiede: «Ma che tipo è Babbo Natale?»: l’originale «è uno molto generoso con i ricchi, uno snob e un arrampicatore sociale» venne trasformato in «è uno molto generoso con alcune persone».