Ilaria Maria Sala, Diario 28/04/1999, 28 aprile 1999
Pailin, città di frontiera nel centro-ovest della Cambogia, ai confini con la Thailandia, 36 mila abitanti, miniere di zaffiri e rubini, da due anni è una zona ad amministrazione semi-autonoma, gestita da ex Khmer Rossi, a cui il governo cambogiano ha riconosciuto l’esenzione dalle tasse fino al 2003
Pailin, città di frontiera nel centro-ovest della Cambogia, ai confini con la Thailandia, 36 mila abitanti, miniere di zaffiri e rubini, da due anni è una zona ad amministrazione semi-autonoma, gestita da ex Khmer Rossi, a cui il governo cambogiano ha riconosciuto l’esenzione dalle tasse fino al 2003. Ai Khmer Rossi che hanno smesso la divisa da guerriglieri, il governo ha garantito impunità e reintegrazione nella società, consentendo loro di entrare nei ranghi dell’esercito regolare. A quelli non assimilabili nelle forze governative è stato assegnato un lotto di terra coltivabile. Nel ’91, dopo gli accordi di Parigi diretti a realizzare la «riconciliazione nazionale» in Cambogia, le Nazioni Unite hanno vietato lo studio nelle scuole del periodo dei Khmer Rossi, che dal ’75 al ’79 hanno ucciso un milione e 400 persone (più di tre milioni se si contano i morti di fame, di malattie trascurate e le vittime delle mine durante i tentativi di fuga dal paese).