Il Tempo 25/04/1999, 25 aprile 1999
Il mattino gli bastava mezza tazzina di caffè, sorseggiata dopo la messa; a pranzo si sedeva a tavola, recitava il Rosario e altre preghiere e finalmente mangiava qualche forchettata di pasta, o un po’ di verdura, la carne mai, talvolta un po’ di merluzzo bollito, per frutta qualche spicchio di mela; per cena una piccola fetta di torta o poche cucchiaiate di crème caramel; da bere un bicchiere di birra in gioventù, poi mezzo bicchiere di passito di Pantelleria
Il mattino gli bastava mezza tazzina di caffè, sorseggiata dopo la messa; a pranzo si sedeva a tavola, recitava il Rosario e altre preghiere e finalmente mangiava qualche forchettata di pasta, o un po’ di verdura, la carne mai, talvolta un po’ di merluzzo bollito, per frutta qualche spicchio di mela; per cena una piccola fetta di torta o poche cucchiaiate di crème caramel; da bere un bicchiere di birra in gioventù, poi mezzo bicchiere di passito di Pantelleria. «Ma come fa a vivere, non assimila nemmeno cento calorie al giorno. Un simile apporto calorico non sarebbe sufficiente a tenere in vita neppure un giovane in perfetta salute che stesse immobile a letto» (il professor Pietro Valdoni quando padre Eusebio Notte, assistente di Padre Pio, gli rivelò il menu).