Tino Oldani, Panorama 29/04/1999, 29 aprile 1999
Bilanci poco trasparenti. Spalleggiati dalla maggioranza di centrosinistra, i sindacati si sono sempre opposti all’obbligo di legge di redigere bilanci regolari e trasparenti, come già avviene per i partiti politici
Bilanci poco trasparenti. Spalleggiati dalla maggioranza di centrosinistra, i sindacati si sono sempre opposti all’obbligo di legge di redigere bilanci regolari e trasparenti, come già avviene per i partiti politici. Rifiuto che viene ribadito nonostante che i Caf, società di capitale controllate dalle stesse confederazioni sindacali, ricevano dallo Stato centinaia di miliardi proprio in virtù di leggi. «I Caf sono delle srl e in questa veste fanno i bilanci e pagano le imposte» replicano stizziti da Cgil, Cisl e Uil. Ma Francesco Serao, presidente dei commercialisti, obietta: «I Caf si comportano come le società con sede a Montecarlo: là, per non pagare le imposte, le società di capitali trasformano l’utile in compenso per l’amministratore. Qui, per nascondere gli utili al fisco, i Caf emettono robuste fatture per servizi e prestazioni fantasiose, spesso inesistenti». Fatture false? E di riflesso, anche bilanci falsi? Accuse gravi, anche sul piano penale. Ma Serao le considera quasi ovvie. E provate dal fatto che gli utili da tassare, nei ricchi bilanci dei Caf, sono quasi sempre inesistenti