Marco Pacori, Tuttoscienze-La Stampa 05/05/1999, 5 maggio 1999
Diffusi in America gli studi sulla relazione tra carattere e vulnerabilità alle infezioni. Fattori che rinforzano il sistema immunitario: la stima di sé, l’ottimismo (l’effetto è modulato dal buon umore), capacità di parlare di sé e di sfogare i propri sentimenti
Diffusi in America gli studi sulla relazione tra carattere e vulnerabilità alle infezioni. Fattori che rinforzano il sistema immunitario: la stima di sé, l’ottimismo (l’effetto è modulato dal buon umore), capacità di parlare di sé e di sfogare i propri sentimenti. Esterlin, dell’Università di Miami, ha studiato la produzione di immunoglobuline in soggetti repressori (caratterizzati da razionalità, freddezza, schematismo) e sensibilizzatori (emotivi, fantasiosi, flessibili): i primi erano più resistenti alle infezioni. Chi reprime la rabbia, è più predisposto a sviluppare il cancro, legato a un’inefficienza immunitaria. Le donne più vulnerabili al tumore al seno sono poco introspettive, indolenti, ossessionate per la pulizia e l’ordine. Fatalismo e intelligenza inibiscono la produzione di anticorpi. L’’American Journal of Mental Deficit” ha pubblicato i risultati di uno studio diretto a misurare il livello di anticorpi in soggetti con profondo ritardo mentale, con ritardo lieve, con intelligenza media. I soggetti con grave deficit intellettivo hanno la quantità più elevata di immunoglobuline.