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 1999  giugno 01 Martedì calendario

Nel ’60 l’uso della cumarina per sopprimere colonie di topi determinò la selezione di un ceppo geneticamente resistente alla sostanza velenosa (oggi ci sono colonie di topi che sopravvivono a dosi cento volte superiori a quella iniziale)

Nel ’60 l’uso della cumarina per sopprimere colonie di topi determinò la selezione di un ceppo geneticamente resistente alla sostanza velenosa (oggi ci sono colonie di topi che sopravvivono a dosi cento volte superiori a quella iniziale). Negli anni Venti in Siria colonie di topi si assuefarono a un veleno, diventando bocconi mortali per i loro predatori, la cui estinzione li fece moltiplicare. Nel ’26 una colonia di topi nella stiva di una nave a largo di Copenaghen sopravvisse ai vapori cianidrici con cui era stata saturata l’imbarcazione, tappando le condutture con i topi più anziani, che impedirono al venefico gas di diffondersi nella stiva. I topi sopravvissero anche alla salmonella Typhi murium, che si diffuse in tutto il mondo contagiando altre specie animali fino ad arrivare all’uomo. Negli anni Cinquanta gli Americani fecero esplodere nell’isola Engebi, dell’arcipelago di Eniwetok nell’Oceano Pacifico, 14 bombe atomiche e una bomba termonucleare, dopo aver fatto evacuare la popolazione. Quattro anni dopo, protetti da tute antiradiazioone, gli scienziati americani sbarcarono nell’isola, dove l’unica traccia di vita erano i topi. Ipotesi: forse i topi si erano rifugiati sottoterra mangiando radici, resistendo all’enorme calore sprigionato dall’esplosione nucleare e al maremoto. Da una sola coppia di topi, che fa dieci figli per cinque volte all’anno, in due anni si possono generare due milioni di ratti.