Luca Telese, Sette 13/05/1999, 13 maggio 1999
Primo dubbio: la celebrità del consorte aiuta? A leggere il 740 della signora Flavia Franzoni (moglie di Romano Prodi) non si direbbe
Primo dubbio: la celebrità del consorte aiuta? A leggere il 740 della signora Flavia Franzoni (moglie di Romano Prodi) non si direbbe. Nel ’95, prima della vittoria dell’Ulivo, la signora Prodi (che dirige il centro studi Iress, una società di ricerche e consulenze sul Welfare), denunciava 120 milioni. Un anno dopo – con il marito a Palazzo Chigi – il reddito era nettamente dimezzato: 60 milioni. Un calo dettato dall’esigenza di essere al di sopra di ogni sospetto, suggerisce la signora Prodi. Di una seconda società dei coniugi Prodi, l’Ase (Analisi e studi economici), la signora Prodi predice la chiusura nel ’96: «La liquidiamo perché ha avuto troppe paralisi: la prima con mio marito all’Iri, la seconda quando è diventato primo ministro». Ed è probabile che la Commissione Ue non risollevi il 740 della signora Franzoni.