Jean-Claude Chesnais, ìStoria della violenza in Occidente dal 1800 a oggiî, Longanesi, 1981., 9 maggio 2001
Fra gli ebrei, i detenuti comuni, condannati a morte, venivano decapitati, strangolati o impiccati. Chi si macchiava di reati sessuali, invece, veniva lapidato
Fra gli ebrei, i detenuti comuni, condannati a morte, venivano decapitati, strangolati o impiccati. Chi si macchiava di reati sessuali, invece, veniva lapidato. Ad Atene i condannati venivano decapitati o strangolati; la crocifissione era destinata solo agli schiavi. A volte, per alleviare le pene dell’esecuzione, al condannato si faceva bere della cicuta e gli si lasciava la libertà di scegliere il momento della morte. A Roma, le tecniche più usate erano la decapitazione, l’impiccagione e la precipitazione, ma venivano usate anche altre tecniche: l’incendiario veniva arso sul rogo; il parricida gettato in mare chiuso in un sacco.