Alessandra MammÏ, LíEspresso 03/06/1999, 3 giugno 1999
Il pittore fiammingo Antoon Van Dyck (1599-1641) ritraeva i nobili in un atelier vicino al Tamigi, allietandoli con musica e pasticcini
Il pittore fiammingo Antoon Van Dyck (1599-1641) ritraeva i nobili in un atelier vicino al Tamigi, allietandoli con musica e pasticcini. Prima di iniziare faceva sfilare modelli dalle dita lunghe e affusolate per far scegliere ai clienti con quali mani farsi ritrarre. Carlo I, che offrì invano 300 sterline al suo medico personale perché guarisse il pittore, lo seppellì nella cattedrale di St. Paul con una lapide: «Antoon Van Dick che, in vita, ha regalato a molti l’immortalità».