il Giornale 23/06/1999, 23 giugno 1999
La settimana scorsa si è inaugurata nel Bronx, quartiere di New York, la Foresta dei gorilla del Congo, un parco artificiale che ha un’estensione di 2,6 ettari in cui troveranno ospitalità 19 gorilla, numerosi altri animali tra cui okapi, mandrilli, scimmie varie e una settantina di specie esotiche a rischio estinzione originarie del bacino del Congo
La settimana scorsa si è inaugurata nel Bronx, quartiere di New York, la Foresta dei gorilla del Congo, un parco artificiale che ha un’estensione di 2,6 ettari in cui troveranno ospitalità 19 gorilla, numerosi altri animali tra cui okapi, mandrilli, scimmie varie e una settantina di specie esotiche a rischio estinzione originarie del bacino del Congo. La foresta, voluta da Amy Vedder, naturalista che cominciò a studiare i gorilla nel 1978 nel Ruanda insieme a Diane Fossey, riproduce l’habitat naturale dell’Africa equatoriale su 4.200 metri quadrati di roccia sintetica, 16 km quadrati di rampicanti artificiali, corsi d’acqua e cascate, piante vere (300 specie importate da ogni parte del mondo, altre cresciute in America) che forniscono nutrimento ai mammiferi, tronchi di alberi caduti fatti di metallo e rivestiti di resine artificiali. Altoparlanti diffondono voci e rumori registrati della foresta. Costo dell’iniziativa: 43 milioni di dollari (80 miliardi di lire). Scopo: raccogliere fondi per preservare gli ambienti naturali di questi animali minacciati da deforestazione, caccia di frodo, guerre civili. Il biglietto di ingresso nel parco costerà poco più di dieci dollari e si prevede un afflusso tra il mezzo milione e i 700 mila visitatori l’anno.