Isabella Lattes Coifmann, tuttoscienze-La Stampa 23/06/1999, 23 giugno 1999
La seta del ragno è il materiale più resistente che si conosca: ciascuna fibra può estendersi fino al 40 per cento della sua lunghezza senza rompersi
La seta del ragno è il materiale più resistente che si conosca: ciascuna fibra può estendersi fino al 40 per cento della sua lunghezza senza rompersi. I Desis, che vivono nella zona litoranea, durante l’alta marea si ritirano in un crepaccio tessendo una fitta ragnatela che ne chiude ermeticamente l’imboccatura. Le specie terricole scavano il terreno aprendo una galleria profonda una ventina di centimetri, la tappezzano accuratamente di seta, poi fabbricano il coperchio, formato da strati alterni di seta e di granelli di terriccio agglutinati insieme. Una spessa cucitura laterale fa da cerniera, sicché il coperchio funziona come una vera e propria porta. La maggior parte delle specie ritesse la propria tela ogni giorno rimangiandosi la spirale (un lungo filo appicicaticcio destinato a invischiare le prede) e lasciando intatta l’impalcatura. Tempo per compiere l’operazione: mezz’ora. Il ragno sa calcolare esattamente le dimensioni da dare alla nuova ragnatela in base alla quantità di seta che ha immagazzianto nell’addome. Quando lo sperimentatore gli ruba un pezzetto di tela man mano che la tesse il ragno modifica l’impalcatura in modo che la seta rimasta gli basti per completare una ragnatela più piccola.