Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  giugno 28 Lunedì calendario

Al Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale (Cira) di Capua da cinque anni trecento scienziati lavorano alla cosmonautica di massa

Al Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale (Cira) di Capua da cinque anni trecento scienziati lavorano alla cosmonautica di massa. Il professor Carmine Golia, presidente del Cira: «Nel 2020 supereremo l’atmosfera, viaggeremo nello spazio cosmico, nel vuoto assoluto, oltre i duecento chilometri d’altezza, e raggiungeremo ogni destinazione in poco più di un’ora e mezza. Ma entro dieci anni il velivolo supersonico ci porterà in tre ore dall’altra parte dell’oceano: giusto il tempo di mangiare e vedere un film; sarà un super-Concorde, più comodo ed economico, che passerà per la stratosfera, volando a ventimila metri d’altezza. Il velivolo transatmosferico sarà qualcosa di intermedio tra l’aereo e il missile, molto simile allo shuttle; decolleremo verticalmente ma con tutte le garanzie di sicurezza, anche per vecchi e bambini. Quanto ai velivoli transonici, saranno fatti passare sopra le terre disabitate, in appositi corridoi aerei, per non inquinare col bang sonico i centri abitati. I viaggiatori dello spazio saranno adeguatamente protetti per volare al di sopra della fascia di ozono, là dove non esistono più le turbolenze e il tempo stesso sembra fermarsi».