Mino Vignolo, Corriere della Sera 27/06/1999, 27 giugno 1999
Carlos Roa, 29 anni, portiere della nazionale di calcio argentina e del Real Maiorca, due miliardi e mezzo di lire all’anno, ha deciso di lasciare il football per tornare in Argentina e diventare pastore della Chiesa Avventista del Settimo Giorno
Carlos Roa, 29 anni, portiere della nazionale di calcio argentina e del Real Maiorca, due miliardi e mezzo di lire all’anno, ha deciso di lasciare il football per tornare in Argentina e diventare pastore della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. «Comincia una nuova tappa della mia vita. Svolgerò altre attività che, per me, sono molto più importanti di quello che sto facendo ora. Mi dedicherò a tempo pieno a Dio e a predicare la sua parola. Il calcio professionistico non è compatibile con le mie convinzioni religiose. Anche il fatto di dover giocare nei giorni festivi va contro il comandamento divino. Insomma, non ho scelta. Comprendo la sopresa dei molti che non capiscono come si possa lasciare i soldi, la fama, una carriera in ascesa. Semplicemente, nella vita ci sono cose più importanti di tutto ciò che lascio. Avevo chiesto a Dio di darmi l’opportunità di giocare in un campionato mondiale e me l’ha concessa; avevo chiesto di venire in Europa e l’ho fatto. Credo in cambio di dovermi ritirare ora dal calcio professionistico. Sento nel mio animo che è arrivato il momento giusto. Dio mi ha dato molte cose e io gli ho dato poco se si pensa all’obbedienza che un fedele deve riconoscere alla Sua parola e alla Sua legge [...]». A Maiorca l’annuncio del ritiro non è stata una sorpresa: Roa aveva maturato la decisione l’estate scorsa durante i Mondiali di Francia, quando nel suo paese divenne eroe nazionale parando due rigori ed eliminando dalla competizione l’Inghilterra, storica rivale.