Marco Imarisio, Corriere della Sera 28/06/1999, 28 giugno 1999
Il sabato sera diecimila ragazzi tra i 16 e i 25 anni si riversano sulla riviera romagnola in cerca di ecstasy per poter ballare tutta la notte
Il sabato sera diecimila ragazzi tra i 16 e i 25 anni si riversano sulla riviera romagnola in cerca di ecstasy per poter ballare tutta la notte. Il monopolio dello smercio è in mano ai tunisini: quando le spiagge si svuotano seppelliscono pacchetti di cellophane nella sabbia o nei cespugli vicino agli stabilimenti balneari, poi aspettano. A richiesta possono vendere eroina, cocaina o hashish, non tengono niente addosso, non toccano nulla, si fanno consegnare i soldi e si limitano a controllare mentre il cliente fruga nei pacchetti. Daniele, 18 anni, di Todi, si ”cala le pasticche” da due anni: «L’ecstasy all’anfetamina ti fa solo battere il cuore più forte, a volte troppo. Ti lascia lucido, ti fa muovere, tieni i denti stretti e non puoi stare fermo. Io preferisco quella con la morfina: vai via con la testa, e non ti fa sbattere tanto. Alla fine la testa ti fa male per davvero, ma dura poco, al mattino stai meglio. Non lo faccio per le ragazze: mai rimorchiato sotto ecstasy. difficile parlare quando sei ”pieno” come un uovo. E poi si parla poco, uno arriva con quattro cinque suoi amici, balla con loro, se ne va con loro».