Marco Tosatti, La Stampa 16/07/1999; Marco Politi, la Repubblica 16/07/1999 Gian Luigi Paracchini sul Corriere della Sera del 16/07/1999., 16 luglio 1999
In questi giorni la Chiesa ricorda ai fedeli che rischiano di andare all’Inferno. Papa Wojtyla in una delle ultime udienze del mercoledì: «Il giorno del Giudizio Universale saranno separati quanti sono destinati ad una resurrezione di vita e quanti sperimenteranno una resurrezione di condanna»
In questi giorni la Chiesa ricorda ai fedeli che rischiano di andare all’Inferno. Papa Wojtyla in una delle ultime udienze del mercoledì: «Il giorno del Giudizio Universale saranno separati quanti sono destinati ad una resurrezione di vita e quanti sperimenteranno una resurrezione di condanna». La rivista dei gesuiti ”Civiltà Cattolica”: «Nella predicazione e nella catechesi non si parla quasi più dell’Inferno con danno del popolo cristiano, che in tal modo non è più posto dinanzi alla tremenda possibilità reale di perdersi e quindi non è messo dinanzi all’urgenza di decidersi per Gesù Cristo e di vivere in conformità col Vangelo, resistendo al peccato e al male che ne minaccia il destino eterno». All’Inferno ci va chi «compie un atto di superbia e di orgoglio, preferisce se stesso a Dio, in sostanza nega Dio per affermare se stesso». Secondo Luigi Lombardo Vallauri, professore di Filosofia del diritto allontanato dall’Università Cattolica di Milano per aver negato l’esistenza dell’Inferno, non può essere inflitta una pena infinita ad un reato che, in quanto umano, è necessariamente finito.