Gian Luigi Paracchini, Corriere della Sera 16/07/1999, 16 luglio 1999
Vittorio Gassman non è sicuro dell’esistenza del Paradiso: «Ma non ho particolare urgenza di constatarlo direttamente perché anche se non la vivo con ossessione, trovo questa ineluttabilità della morte un fatto deprecabile e di pessimo gusto
Vittorio Gassman non è sicuro dell’esistenza del Paradiso: «Ma non ho particolare urgenza di constatarlo direttamente perché anche se non la vivo con ossessione, trovo questa ineluttabilità della morte un fatto deprecabile e di pessimo gusto. Comunque, ammettendo che il Paradiso esista, mi auguro di non andarci: deve essere terribilmente noioso. Mi è decisamente più congeniale il Purgatorio, così simile alla vita con i suoi alti e bassi. Io però invece di un ”dopo”, mi acconterei di due vite vere sulla Terra. La prima per esercitarsi e capire; la seconda per agire».