Luca Correale, Il Messaggero 15/07/1999; líUnit 15/07/1999, 15 luglio 1999
Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto marketing sociale «l’invasività della tv provoca effetti negativi sulla assimilazione, la digestione e la degustazione del cibo»
Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto marketing sociale «l’invasività della tv provoca effetti negativi sulla assimilazione, la digestione e la degustazione del cibo». Raffaele Morelli, direttore di ”Riza psicosomatica”: «La tv spinge a mangiare più del necessario, perché si sposta l’attenzione dal cibo al video, catalizzando la concentrazione su quello che si sta guardando». La psicosomatista Daniela Marafante: «La tv è un alimento che si pone in concorrenza con l’alimento cibo. Il rapporto corpo-cibo necessita di esclusività, non ci dovrebbero essere due assimilazioni contemporanee, sono deleterie per un sano equilibrio psicosomatico per esempio le notizie negative. Mescolando cibo reale e cibo atmosfera si possono creare veri e propri effetti digestivi; infatti ogni cibo che introduciamo diventa parte di noi, diventa nostro sangue, la digestione è quindi anche un processo di assimilazione simbolica delle immagini». Michele Carrubba, presidente dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienze dell’Alimentazione: «La tv accesa a tavola impedisce di decodificare le sensazioni di sazietà che provengono dal cervello, incidendo sui processi di assimilazione e digestione del cibo, ci sono infatti attività psicosensoriali che ci danno senso di appagamento e vengono disturbate. Inoltre attiva un processo associativo tra il cibo e un film, si instaura un processo associativo simile a quello che si ha con la sigaretta dopo il caffè ed ogni volta che ci si trova davanti al video si prova un’irrefrenabile esigenza di mangiare». Tra i volti televisivi più indigesti Lilli Gruber, «quanto di più ansiogeno e aggressivo possa apparire», mentre Guido Barendson è «pacato e rassicurante» e Emilio Fede è adatto ai bambini e agli anziani che pranzano nella fascia oraria in cui lui va in onda. Gabriele Lavia: «Io, due spaghi davanti alla tv, in mutande, con la Gruber che racconta, me li farei proprio, perché no?».