Cecilia Gatto Trocchi su Salute di Repubblica del 10/05/01 a pagina 53., 10 maggio 2001
Avicenna, nato in Persia, presso Bukhara, nel 980 dopo Cristo, fu il più celebre medico e teorico arabo
Avicenna, nato in Persia, presso Bukhara, nel 980 dopo Cristo, fu il più celebre medico e teorico arabo. Il suo nome completo era Abdillà Bin Sina. Considerato un bambino prodigio, si dedicò alla medicina e alla filosofia, imparando a memoria il Corano e studiando i teoremi di Euclide, la Logica e la Fisica di Aristotele, gli scritti di Platone e l’intero corpus di medicina di Ippocrate e di Galeno. La regina Sayyeda, che governava la città di Ray, lo nominò medico di corte a soli diciotto anni, consentendogli l’accesso alla biblioteca reale, ricca di più di mille preziosi manoscritti. Avicenna venne poi nominato visir dal principe di Hamadan che aveva curato e guarito, e nello stesso tempo fu incaricato di scrivere un commento alle opere di Aristotele. Trascorreva il giorno alle prese con i problemi politici e la notte a studiare, scrivere, commentare. Imprigionato alla morte del suo protettore, in carcere trovò il tempo di scrivere un racconto mistico e organizzare la propria fuga, che si concluse ad Ispahan: lì, con gli allievi, riprese il suo vasto programma culturale, ma la guerra e i saccheggi distrussero l’enciclopedia in venti volumi che aveva compilato. Avicenna accompagnò il principe spodestato in una spedizione militare, e morì a cinquantasette anni sotto le mura della città assediata.