Marco DíAuria, Avvenimenti 25/07/1999, 25 luglio 1999
In Iran è previsto il Mout’a, matrimonio a ore istituito per soddisfare gli istinti sessuali dei giovani disoccupati che non possono formarsi una famiglia
In Iran è previsto il Mout’a, matrimonio a ore istituito per soddisfare gli istinti sessuali dei giovani disoccupati che non possono formarsi una famiglia. Senza contravvenire ai principi religiosi l’uomo fa un dono alla donna in cambio dei suoi favori sessuali (lei deve essere nubile); il contratto è sottoposto al vincolo che i due pronuncino in persiano i termini dell’accordo, tra cui la durata e la sorte di un eventuale figlio. L’ayatollah Mothahari: «Proibire loro qualsiasi attività sessuale, chiedere loro di condurre una vita da monaci e accettare il fardello di una lunga astinenza, o obbligarli a sposarsi a sedici anni, è cosa impossibile, vista la durata degli studi e la mancanza di mezzi finanziari». Grazie al Mout’a, l’uomo, soprattutto se ha solo una moglie (la legge ne consente quattro) può soddisfare le sue voglie nei periodi di mestruazioni e di gravidanza della donna. Altro fine del Mout’a: mettere alla prova la virilità del marito quando non riesce ad avere figli in famiglia.