Marco De Martino, Panorama 26/08/1999, 26 agosto 1999
Lo scrittore di thriller John Grisham assiste i parenti delle vittime nella causa contro Oliver Stone, il regista accusato di aver istigato alla violenza due ragazzi che quattro anni fa imitarono i protagonisti del suo Natural Born Killers ammazzando a freddo un barista e sparando in testa a una commessa (rimase paralizzata): «Una giuria dirà finalmente: quello che è troppo è troppo
Lo scrittore di thriller John Grisham assiste i parenti delle vittime nella causa contro Oliver Stone, il regista accusato di aver istigato alla violenza due ragazzi che quattro anni fa imitarono i protagonisti del suo Natural Born Killers ammazzando a freddo un barista e sparando in testa a una commessa (rimase paralizzata): «Una giuria dirà finalmente: quello che è troppo è troppo. Una volta stabilito un precedente, le controversie diverranno contagiose e il denaro ingente. Hollywood scoprirà improvvisamente il desiderio di esercitare un controllo sul proprio operato». Oliver Stone: «Natural Born Killers ha avuto un impatto sul pubblico? Senza dubbio. Ha acuito la sensibilità di qualcuno nei confronti della violenza? Sì, in qualche misura. Svela una verità sull’ossessione dei media mediante sensazioni insensate? Chiedetelo a O. J. Simpson. Ma ha indotto Darras ed Edmondson a commettere due omicidi? No. Se sono colpevoli, forse lo si deve a un’educazione negligente e agli abusi subiti, abbinati alle loro carenze psichiche. I genitori, la scuola e i compagni formano i bambini fin dai primi momenti di vita, non i film [...] possibile che 15 mila ore di programmazione televisiva prevalentemente violenta possano aver esercitato un’influenza leggermente superiore su questi due giovani di due ore di Natural Born Killers? [...] Quante migliaia di omicidi sono stati commessi sotto l’influenza dell’alcol? Eppure, Grisham non chiede che le fabbriche di birra né le distillerie di alcol siano chiuse per legge. Quanti assassini maniacali hanno acquistato armi? Eppure, non promuove una campagna per chiudere le fabbriche di armi».