Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  agosto 17 Martedì calendario

Dale Parent è un veterano della ”Abt Associate” di Cambridge, nel Massachussets, che da circa dieci anni studia l’uso del bracciale negli Stati Uniti: «Si tratta di un prodotto di alta tecnologia che ha costi molto elevati per la Giustizia

Dale Parent è un veterano della ”Abt Associate” di Cambridge, nel Massachussets, che da circa dieci anni studia l’uso del bracciale negli Stati Uniti: «Si tratta di un prodotto di alta tecnologia che ha costi molto elevati per la Giustizia. Costa comprarlo, costa la manutenzione e costa ancora di più il sistema del controllo a distanza e le risorse umane per farlo funzionare 24 ore al giorno. L’esperienza ha dimostrato che i profitti in termini di prevenzione del crimine che se ne traggono non valgono tante spese. Sarebbe però ingiusto affermare che da noi sia stato un totale fallimento». Perché i profitti non valgono il costo del bracciale? «Perché il soggetto quando si trova fa le mura di casa si suò togliere il bracciale e poi uscire. In molti casi lo mette indosso a un parente, se non al cane. In un’occasione il bracciale di un criminale venne trovato sulla moglie impegnata da ore a lavorare al computer di casa mentre lui era fuori, a commettere altri reati gravi. Paradossalmente in questi casi il bracciale diventa un incentivo, una copertura per i criminali incalliti. Il vero punto debole è che non si può essere sicuri she il criminale si trovi assieme al bracciale».