Alessandra Farkas, Corriere della Sera 22/08/1999, 22 agosto 1999
Di moda tra i miliardari residenti nei grattacieli di New York coltivare un orto sul terrazzo: per la loro cura assumono giardinieri di lusso, i landscape designer, che chiedono fino a 160 mila lire l’ora (7-8 milioni al mese ogni cliente), e consumano fino a 570 litri di acqua al giorno (l’equivalente di 94 sciacquoni)
Di moda tra i miliardari residenti nei grattacieli di New York coltivare un orto sul terrazzo: per la loro cura assumono giardinieri di lusso, i landscape designer, che chiedono fino a 160 mila lire l’ora (7-8 milioni al mese ogni cliente), e consumano fino a 570 litri di acqua al giorno (l’equivalente di 94 sciacquoni). Tim Du Val, proprietario della Plant Specialist: «A conti fatti questa gente finisce per sborsare 180 mila lire per un singolo pomodoro fatto in casa». L’industriale George Gund, un terrazzo coltivato sulla Quinta Avenue, 34 tipi di verdure e frutta esotica, tra cui lime, papaya, guavas e kumquats, quando è in giro per affari si fa spedire la frutta dal suo maggiordomo: «A volte corro qui col mio jet personale solo per raccogliere qualche mela». Michael Goldstein, presidente dell’Infomax Trading Corporation: «L’orto nel cielo è l’ultimo status symbol per il crescente popolo dei re di Wall Street: le verdure non sono altro che trofei misura-reddito, da mostrare agli ospiti durante i dinner party in terrazza. Il massimo è servire gelato sull’orto, invitando gli ospiti a raccogliersi i frutti di bosco».