Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  agosto 31 Martedì calendario

Dal 1973 a oggi in Italia sono morti oltre 18 mila tossicodipendenti. Don Luigi Ciotti: «Vedo che molti ragazzi che si bucano hanno interrotto qualsiasi rapporto con i Servizi territoriali e con le comunità dove potrebbero tentare la strada del recupero

Dal 1973 a oggi in Italia sono morti oltre 18 mila tossicodipendenti. Don Luigi Ciotti: «Vedo che molti ragazzi che si bucano hanno interrotto qualsiasi rapporto con i Servizi territoriali e con le comunità dove potrebbero tentare la strada del recupero. Che cosa possiamo ancora offrire a queste persone, per disintossicarsi? Come facciamo ad avvicinarle, se rifiutano addirittura il sostegno dei Sert?». Fornire gli stupefacenti, pur sotto il controllo, è l’unica via di scampo? «[...] In Svizzera, nazione decisamente conservatrice, il progetto ha funzionato: sono effettivamente diminuiti sia i crimini legati alla droga, sia le vittime degli stupefacenti».