Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  settembre 01 Mercoledì calendario

La liberalizzazione deve riguardare tutti i paesi europei, altrimenti è peggio. Pier Luigi Vigna, procuratore nazionale antimafia

La liberalizzazione deve riguardare tutti i paesi europei, altrimenti è peggio. Pier Luigi Vigna, procuratore nazionale antimafia. «Se lo Stato si mette a dispensare eroina in Italia, cosa succede in quelli vicini, confinanti, che però non hanno la stessa regola? Un effetto calamita, un richiamo su quel territorio molto pericoloso anche sotto il profilo della politica criminale». O tutti o nessuno? «Diciamo che se la liberalizzazione entra in vigore in Italia lo deve essere anche in Francia, Spagna e Inghilterra, in tutti quei paesi con cui si hanno scambi economici e culturali quotidiani e in cui ormai si entra senza neppure un documento. Penso ad un provvedimento in blocco almeno a livello europeo. Altrimenti non funziona, anzi è peggio». Legalizzare l’eroina sarebbe anche il modo per combattere i narcos e la criminalità organizzata? «No, decisamente no. Bisognerebbe legalizzare tutto, ogni tipo di droga. Perché altrimenti i gruppi criminali troverebbero sempre nuovi prodotti da lanciare sul mercato. E legalizzare tutto, anche se solo per uso personale, non si può. Su questo non c’è alcun tipo di giustificazione».