Emanuela Audisio, la Repubblica 19/09/1999, 19 settembre 1999
Lui sta male, per farvi sentire meglio. Ha quasi sempre il naso che sanguina, l’occhio nero, e le costole fratturate
Lui sta male, per farvi sentire meglio. Ha quasi sempre il naso che sanguina, l’occhio nero, e le costole fratturate. Anche se non è proprio uno sprovveduto: in gioventù ha fatto il pugile professionista ed è arrivato anche ad essere il numero 17 nella classifica giapponese. E anche se questo mestiere non lo appassiona molto: d’accordo è finito su tutti i giornali e in tv, ma per sua moglie e per i suoi tre bimbi «è un disonore». Ma lui che altro poteva fare se la sua ditta che si occupava di elettricità è stata vittima della recessione e se lui ha un debito che ammonta a quasi due miliardi di lire? In fondo il signor Hareruya anche se in maniera bislacca continua la sua vecchia professione: dà elettricità alla gente, la ricarica. E la studia: «I peggiori sono gli ubriachi, cerco di evitarli perché mi colpiscono subito, senza nemmeno stare a sentire la regole. Anche i pugili e quelli delle arti marziali sono tosti, vengono da me solo per deridermi, per fare i bulli con i loro amici, e per sentirsi grandi».