Stefano Mancini, La Stampa 06-07/10/1999; Francesco Cordella Chilometri 07/10/1999; Gabriella Mancini, La Gazzetta dello Sport 08/10/1999, 7 ottobre 1999
L’ex calciatore Eraldo Pecci, ora commentatore televisivo, ha il terrore dell’aereo (tredici anni fa rimase scioccato da un volo Trento-Napoli tormentato da innumerevoli perturbazioni e vuoti d’aria) e lo prende giusto quando non c’è altro modo per arrivare a destinazione, sempre con una robusta dose di tranquillanti («almeno quattro volte quello che mi consiglia il medico»)
L’ex calciatore Eraldo Pecci, ora commentatore televisivo, ha il terrore dell’aereo (tredici anni fa rimase scioccato da un volo Trento-Napoli tormentato da innumerevoli perturbazioni e vuoti d’aria) e lo prende giusto quando non c’è altro modo per arrivare a destinazione, sempre con una robusta dose di tranquillanti («almeno quattro volte quello che mi consiglia il medico»). L’ultima volta due settimane fa, per raggiungere Palermo dove giocava la Juve: « stato un viaggio interminabile, come se avessi trascinato l’aereo fino a Palermo». La settimana scorsa, pur di non volare, ha affrontato un viaggio di 2.300 chilometri in macchina per raggiungere Minsk, in Bielorussia, dove giocava la nazionale italiana. Partito lunedì notte da Bologna con un amico, ha passato la notte di martedì in un albergo della Polonia, arrivando in Bielorussia la mattina dopo. Tempo impiegato (escluse le soste): 29 ore. Se dovesse essere convocato come commentatore delle partite della nazionale ai mondiali del 2002 in Giappone e Corea del sud, troverà il modo di andarci con l’automobile oppure si farà mettere sull’aereo completamente anestetizzato. Denis Bergkamp, attaccante dell’Arsenal e della nazionale olandese, anche lui terrorizzato dall’aereo, ha fatto mettere nel suo contratto una clausola che gli concede di recarsi in trasferta in macchina o in treno (per giocare nella partita di Champions League contro la Fiorentina è partito due giorni prima degli altri, 1.700 chilometri da Londra a Firenze). Altri casi famosi: Monica Vitti, Mina e Anna Magnani, che non accettò mai le proposte dei registi di Hollywood perché il pensiero del viaggio la spaventava a morte (andò in America una sola volta, in nave). Adriano Celentano ha paura non solo dell’aereo ma anche delle gallerie: quando si sposta, specialmente nelle zone di montagna, per evitarle è costretto a lunghissime deviazioni. Il terrore di volare è così diffuso che le compagnie aeree organizzano seminari con persone reduci da voli difficili e allenano il personale a riconoscere i comportamenti aggressivi ed esibizionistici dei passeggeri spaventati (ad esempio molti molestano le hostess, raccontano a voce alta i propri fatti al vicino, bevono superalcolici, eccetera).