Fabrizio Roncone, 14/10/1999, 14 ottobre 1999
«Dovevano stare dietro un bancone lungo ottanta metri. Sul bancone c’erano oltre settecento leve
«Dovevano stare dietro un bancone lungo ottanta metri. Sul bancone c’erano oltre settecento leve. Era un meccanismo a incastro, una su e tre giù: seguivano il programma di innesco degli scambi già scritto su dei libroni. E poi avevano un riscontro immediato, sull’esito delle loro mosse. Dovevano solo guardare oltre la vetrata, dietro la quale dominavano tutto il grande piazzale della stazione. Potevano correggere in corsa, alzare una leva, rimettere un treno sul binario giusto, accendendosi una sigaretta».