Maurizio Crosetti, la Repubblica 10/10/1999, 10 ottobre 1999
L’idea, anzi l’Ikea, è venuta allo storico inventore di questi empori dove il cliente deve avere l’anima del falegname, cioè il signor Ingvar Kamprad
L’idea, anzi l’Ikea, è venuta allo storico inventore di questi empori dove il cliente deve avere l’anima del falegname, cioè il signor Ingvar Kamprad. Tipo strano e geniale: i suoi molti nemici dicono sia un filonazista, finanziatore clandestino di gruppi skin, ma per i suoi adoranti dipendenti è solo un uomo speciale che ha capito come nel commercio dei mobili esistano due costi, il montaggio e il trasporto, che alla fine incidono sulla qualità. Eliminati quelli, cresce questa. E il cliente spende pure meno. Dunque il signor Ingvar si è messo a far di conto, ha scoperto che nel ’99 il fatturato è esploso a quota 14.762 miliardi (più 19,2 per cento nel mondo, più 37 per cento da noi) e ha deciso di premiare in modo originale i costruttori di questo trionfo montato, era inevitabile, pezzo dopo pezzo. Così ha inventato il ”giorno del commesso”. Tutto l’incasso mondiale, si prevedono 110 miliardi, diviso tra 49.405 dipendenti. Ognuno di loro, senza differenze gerarchiche o geografiche, dovrebbe portarsi a casa due milioni e trecentomila lire. [...]