Maurizio Crosetti, la Repubblica 10/10/1999, 10 ottobre 1999
E ieri i sottoposti avevano un sorriso a salvadanaio, il loro. «Grande idea, penso sia una novità assoluta» dice Alessandra Massolini tra poltrone e divani
E ieri i sottoposti avevano un sorriso a salvadanaio, il loro. «Grande idea, penso sia una novità assoluta» dice Alessandra Massolini tra poltrone e divani. una delle duecento giubbe rosse (la divisa sociale) dell’Ikea di Grugliasco, periferia torinese, tangenziali e librerie con nomi di donna. «Certo che si lavora con più entusiasmo, ma qui accade spesso. Perché l’impresa funziona e così stiamo bene tutti». Qualità della vita, o della vite. Pubblicità gratuita. Filosofia della gioia aziendale che prova a riprodurre una piccola Svezia, tra il mito efficientista e le tonalità calde del legno, ambienti costruiti in laccature pastello e nodosità, odori di trucioli e tecnolampade, quasi ci si aspetterebbe una renna oltre la finestra. Le giubbe rosse corrono come su rotaie, emanano gentilezza giapponese e il cliente è contagiato. Gente che non saprebbe neppure avvitare una lampadina si lancia nell’acquisto di scaffali destinati ai solutori più che abili. In Italia, in dieci anni lo hanno fatto oltre 45 milioni di aspiranti Geppetto.